L’acqua, sia essa di acquedotto o di pozzo artesiano, in Italia difficilmente si presenta con una formula ideale per il lavaggio dei capi. Nel nostro territorio, infatti, vi è una prevalenza di acque dure e medie, che rendono più difficoltosa l’operazione di fare il bucato, sia a livello casalingo che a livello industriale.
Cos’è la durezza dell’acqua
La durezza dell’acqua indica il contenuto totale di ioni di calcio e magnesio, che sono dovuti alla presenza di sali solubili (solfati, cloruri, nitrati, carbonati o idrogenocarbonati) e di eventuali metalli pesanti. Essa viene misurata in gradi francesi (°f) dove 1°f indica 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) per litro d’acqua.
Le acque sono classificate in molto dolci (fino a 4 °f), dolci (4-8°f), medio dure (8-12°f), discretamente dure (12-18°f), dure (18-30°f) e molto dure (oltre 30°f).
I problemi dati da un’acqua dura
L’acqua dura crea molteplici problemi in fase di lavaggio.
- Capi non lavati bene – La quantità di detersivo da utilizzare ad ogni lavaggio dipende dalla durezza dell’acqua: più è dura, maggiore deve essere il detersivo utilizzato.
I tensioattivi presenti nel detersivo si legano ai sali di calcio e magnesio presenti nell’acqua, formando composti insolubili che oltre a far aumentare il quantitativo di detergente necessario, si depositano nelle fibre dei tessuti facendole infeltrire.
Ne derivano costi maggiori, e maggiore inquinamento dell’acqua di scarico (da ricordare che il detersivo è un prodotto chimico).
- Maggiore usura dei macchinari – Durante ogni lavaggio, i sali solubili presenti nell’acqua dura precipitano per riscaldamento o evaporazione, formando depositi di calcare, che con il tempo vanno a incrostare i macchinari.
Ciò comporta maggiori costi di manutenzione.
Come intervenire preliminarmente sull’acqua
Per questi motivi, a casa ma ancor di più nelle lavanderie industriali, è necessario intervenire per migliorare la qualità dell’acqua. In questo modo si ha il doppio beneficio di allungare la vita degli impianti e di avere capi più puliti con minore consumo di sostanze chimiche (fino al 60% in meno).
È possibile ridurre la durezza dell’acqua, rendendola più pura, con tecniche di addolcimento.
Gli addolcitori sono macchinari che abbattono la presenza di calcio e magnesio nell’acqua e, di conseguenza, riducono la formazione di calcare.
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Luigi Pignatiello